Arriva la primavera e passeggiando tra le piante nei vivai, non è raro imbattersi in bellissime orchidee.
Non sapere però, come prendersene cura, può distogliere dall’acquisto!
In realtà sarete felici di sapere che, le orchidee disponibili nella grande distribuzione, sono molto tolleranti ed adattabili alla coltivazione in casa, a patto di seguire pochi semplici accorgimenti!
Vediamo quali:
- diversamente da alcune piante tropicali che seppur scontente, possono sopravvivere in condizioni di scarsa luminosità, tutte le orchidee hanno bisogno di molta luce, non solo per fiorire, ma anche per vegetare, vanno però protette dai raggi del sole diretti nelle fasce centrali della giornata, gradiranno invece qualche raggio di sole al mattino o al tramonto;
- quasi tutte le orchidee, hanno organi di immagazzinamento dell’acqua, come le foglie carnose delle phalaenopsis, i bulbi degli oncidium o le canne dei dendrobium, quindi non necessitano di frequenti innaffiature, soprattutto in inverno, quando le giornate più corte e fredde spingono le orchidee a ridurre al minimo il loro ritmo vitale. In conclusione, sarà sufficiente bagnare, quando sentiremo il vaso leggero. Un altro trucco? Smuovete leggermente con le dita la parte superficiale del substrato, se questo è ancora umido, non è ora di annaffiare, ripassate tra qualche giorno!
quale orchidea scegliere
In questo video, vi mostro velocemente alcune delle varietà più diffuse in commercio.
gli ibridi più diffusi
Nel video qui sopra abbiamo visto che, le orchidee più comuni in commercio sono alcuni ibridi, creati dall’uomo, collezionando caratteristiche di resistenza e adattabilità da più specie, queste sono:
oncidium
Gli oncidium sono una varietà di orchidee proveniente dal centro America, che comprende circa 100 specie diverse.
Gli ibridi più comuni sono oncidium Twinkle e Sweet sugar, dette anche orchidea ballerina, per la forma dei loro fiori. Sono orchidee caratterizzate da bulbi allungati dalla cui estremità partono due foglie, tantissimi ibridi chiamati Cambria, Burrageara, Howeara, puoi coltivarli allo stesso modo.
Le temperature minime ideali sono sui 14/16 gradi. Quando siamo vicini a queste temperature, meglio diradare le bagnature e far asciugare bene il substrato tra una innaffiatura e l’altra. Gli oncidium richiedono una buona intensità luminosa e una volta maturi i bulbi produrranno alla loro base lo stelo floreale.
phalaenopsis
Le phalaenopsis richiedono temperature minime di 18 gradi, ma l’ideale è dai 20 gradi in su, necessitano di buona umidità ambientale, che non va confusa con eccesso di bagnature o pericolose “spruzzate d’acqua” infatti bisogna fare attenzione a non mandarne nel colletto e tra le foglie, il marciume non perdona! Quando avrà necessità d’acqua le sue radici ci avviseranno diventando grigio-argentee. Per avere una bella e duratura fioritura le phalaenopsis dovranno ricevere molta luce, l’ideale è posizionarle davanti una finestra o su un davanzale.
cattleya
Le Cattleya sono bellissime orchidee epifite provenienti dall’America Latina, questo genere comprende circa 130 specie. Gli ibridi di cattleya che troviamo in commercio, hanno bisogno di temperature tra i 16 e i 28 gradi, e tanta, tanta luce per fiorire. In estate vorranno abbondanti bagnature, mentre in inverno e dopo la fioritura, bisogna diradare le innaffiature e concedere un leggero riposo.
cymbidium
il Cymbidium è una bellissima orchidea terricola, formata da pseudobulbi, da cui partono foglie allungate. Al centro-sud Italia, sta bene fuori tutto l’anno, se riparata dal gelo e tenuta asciutta! In estate invece possiamo bagnarla abbondantemente. La fioritura avviene a fine inverno, gli steli floreali partono dalla base del bulbo maturo e possono essere ricadenti oppure eretti, a seconda della varietà.
paphiopedilum
nei Paphiopedilum possiamo riscontrare alcune analogie alla coltivazione delle phalaenopsis, in particolare, per quanto riguarda l’acqua sulle foglie. Infatti, se la phalaenopsis non gradisce acqua sulle foglie, del paphiopedilum possiamo dire la detesti! Queste orchidee possono tollerare anche temperature più basse delle phalaenopsis intorno ai 14/16 gradi ed hanno bisogno di meno luce per fiorire, ma vogliono il substrato sempre un pochino umido, senza lasciarlo asciugare completamente tra le bagnature.
dendrobium
Quello dei Dendrobium è uno dei generi più numerosi, sono più di 2600 e diffusi in moltissimi territori, dalle più disparate esigenze colturali. I più comuni in commercio, sono gli ibridi di Dendrobium nobile, formati da canne cicciotte e amichevolmente chiamati orchidea bambù. Queste orchidee, per fiorire, hanno bisogno di inverni freschi e asciutti. Se invece avete messo le mani su un dendrobium biggibum allora lo potrete coltivare proprio come le phalaenopsis!
Dopo questa veloce carrellata ci vediamo presto per gli approfondimenti su ognuna di queste varietà!
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