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phalaenopsis (Ex-Sedirea) Japonica

da Micaela Petrilli
phalaenopsis japonica
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fioritura maggio 2016

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Fornitore: Schwerter

Presa il: 04/11/2015

Ultimo rinvaso: maggio 2018       

Substrato: orchiata, sfagno, perlite

Supporto: vaso terracotta

COLTIVAZIONE IN PILLOLE

Temperature: min 5℃ max 28℃

Umidità: 60%

Riposo: Si

Intensità luminosa: moderata

pagella

livello di difficoltà nella coltivazione da1 facile a 5 difficile
3.5/5

Ho trovato abbastanza difficile coltivare la phalaenopsis japonica, prima difficoltà con le radici che marcivano in plastica e poi le mancate fioriture per diversi anni

Notizie generali

descrizione

La phalaenopsis (ex-sedirea) japonica è una phalaenopsis un pò speciale, infatti, nonostante sia simile ad una phalaenopsis nella forma e nelle dimensioni, in coltivazione, invece, differisce in molti tratti dalle sue sorelle delle zone tropicali calde. Nel corso degli anni ha messo decisamente in difficoltà i tassonomi, che l’hanno classificata come Aerides (famiglia delle Vandacae), poi Angraecum, Hygrochilus, poi divenne una monospecie e fu registrata come Sedirea Japonica, infine nel desiderio di ridurre la quantità di orchidee monospecie, è stata inserita all’interno del genere phalaenopsis!
 
Non fatevi ingannare dal nome però, non abbiamo a che fare con una phalaenopsis come siamo abituati a conoscerle.
 

e distribuzione

 
La phalaenopsis (ex-sedirea) japonica è originaria di Yunnan, Cina, Giappone e Corea dove cresce dai 600 fino ai 1600 mt. slm. è molto tollerante al freddo, tanto che in natura arriva a sopravvivere a temperature sotto zero, privandosi di tutte le foglie per evitare di gelare.
 
Rimane così, dormiente, fino alla primavera, quando dovrà ripartire da zero, con la produzione di foglie e poi fiori.
 

note di coltivazione

La phalaenopsis (ex-sedirea) japonica, è molto diffusa nelle coltivazioni amatoriali (mentre è a rischio di estinzione in natura).

Ciò che attrae il coltivatore, sono sicuramente i suoi fiori, che oltre ad avere una forma particolare, presentano bei contrasti di colore, tra giallo e viola ed hanno anche un profumo dolce e agrumato veramente gradevole.

temperature e bagnature

Per quanto provenga da zone fredde e sia tollerante alle basse temperature, nella coltivazione della phalaenopsis japonica, è sconsigliato sottoporla allo stress di dover perdere e poi riformare tutte le foglie, stress, che tra l’altro, porterebbe anche ad un’alta probabilità di perdere la fioritura primaverile.

L’ideale, è fornirle un leggero riposo invernale, con temperature intermedie intorno ai 12 – 14°, diradare le bagnature, per lasciare il substrato asciutto nei mesi più freddi.

Garantire una buona umidità ambientale, sarà sufficiente all’idratazione della pianta durante la fase di dormienza.

In primavera, si può riprendere con le bagnature e concimazioni, facendo attenzione alla sua tendenza a far marcire le radici.

In estate, invece,  dovremo stare attenti alle alte temperature, a cui non è abituata.

la mia esperienza

La mia esperienza con la coltivazione della phalaenopsis japonica non è delle più semplici, anzi! Ho dovuto recuperarla dal marciume radicale e non ho visto fiori per diversi anni. Questo, il motivo, per cui non l’ho inserita nella top 10 delle mie orchidee preferite, nonostante la trovi straordinariamente bella.

Ho trovato un’alleato nel vaso in terracotta forato, che mantiene temperature ed umidità ideali grazie alla traspirazione, sia durante l’estate, che qui è molto calda, che durante il riposo invernale asciutto, assorbendo l’umidità ambientale. Ottima anche la posizione in veranda, dove riceve luce come se si trovasse all’esterno, compreso sole diretto al mattino.

DIARIO DI COLTIVAZIONE

2021

Proprio quest’anno ho letto che la vita della sedirea japonica è breve e che in coltivazione dura circa 5 anni! Chissà se è perchè senta la fine vicina, ma si è decisa a fiorire! Non una grande fioritura, lo stelo si è fermato dopo soli 4 fiori, ma sono belli e profumati e ne sono molto contenta! Unica differenza di coltivazione rispetto agli scorsi anni, ho ripreso a bagnare (ma molto poco), prima del solito, già a fine febbraio, quando ancora facevano 10 gradi di minima notturna. Non so se possa essere stato questo il trigger alla fioritura, o se fosse semplicemente arrivato, finalmente, il suo momento!

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2020

Non ho avuto davvero motivo di aggiornare il diario della sedirea japonica in questi anni, dato che la sua attività è stata di scarso interesse, con una foglia ed una radice ogni tanto. Non voglio cambiare sistema di coltivazione, dato che la pianta è in salute, ma non vuole fiorire e non saprei individuare il motivo. Sono arrivata a fornire tanta luce, finchè ho notato che le foglie prendevano pigmentazione violacea ed andando oltre rischierei soltanto di bruciarla.

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2016

arrivata a novembre 2015, fiorisce a maggio 2016, grazie alle cure del fornitore.

In estate rischio di perderla per marciume radicale. La sposto in vaso di terracotta forato e vedo che si stabilizza, grazie alla maggiore areazione e traspirazione fornite dalla terracotta, che si rivela il materiale perfetto per le piante all’esterno. La posiziono in veranda non riscaldata con minime sui 10/12 gradi.

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