Home » Un kit di primo intervento per le orchidee

Un kit di primo intervento per le orchidee

da Micaela Petrilli
vasi sospesi con orchidee phalaenopsis

Routine per amanti delle orchidee

Hai un rituale del mattino? Che sia un giorno lavorativo o di riposo, c’è una piccola routine di cose semplici che mi fa iniziare la giornata con il piede giusto.

Hai sicuramente indovinato… la mia routine consiste nel passeggiare un po’ tra le piante, controllare il giardino e le Phalaenopsis in casa, sorseggiando un fumante caffè lungo.

Controllare giornalmente le orchidee, è un piacere ed è anche un utile sistema di primo intervento, che mi permette di agire tempestivamente in caso di problemi. Quando sono fuori per una settimana e in particolare durante le vacanze estive, mi sembra sempre che succeda un disastro.

https://youtube.com/shorts/HSDB94RfkRY?feature=share

In realtà non è che tutte le possibili calamità si concentrino in quei 7 giorni, come potrai immaginare.

È più una questione di piccoli cambiamenti nell’ambiente, di quelle abitudini insignificanti, che fanno una grande differenza nella coltivazione casalinga.

Alcune delle problematiche più comuni

Ad esempio il minore ricircolo d’aria, è una delle prime cause scatenanti l’insorgere di patologie fungine.

Per quanto cerchiamo di lasciare una finestra aperta o socchiusa, sarà sempre diverso rispetto alla casa vissuta che viene aperta completamente ogni mattina e magari anche più volte al giorno. Nel mio caso, ho imparato a mie spese, che quando non sono in casa, devo rendere le mie orchidee “autosufficienti” in termini di luce e ventilazione.

Purtroppo durante la mia assenza, sono state chiuse vetrate e finestre causando diversi problemi fungini.

Il nostro passeggiare pigro e trasognato tra le piante, non è una perdita tempo, anzi, ci permette di agire prontamente:

  • notando due foglie troppo vicine tra loro, che hanno prodotto un po’ di condensa,
  • un colletto rimasto bagnato da una recente innaffiatura,
  • un raggio di sole che riesce ad attraversare la tenda e colpire in pieno una delicata nuova vegetazione,
  • uno o due batuffoli di cocciniglia cotonosa, che stanno progettando di stabilirsi sulla tua preziosa Phalaenopsis tetraspis appena comprata.

Eccoci al kit vero e proprio

Nel corso degli anni, mi sono resa conto che, un altro elemento che potremmo trascurare e che invece non è di poco conto, è quello di tenere sempre a portata di mano una scatolina adibita a kit di primo intervento per le orchidee.

Con un kit di primo intervento sempre a disposizione, possiamo agire istantaneamente, mentre se abbiamo il necessario, nel capanno degli attrezzi, in cantina o, come facevo io, in mansarda, ci troveremo spesso a rimandare ad un “dopo indefinito” l’azione, magari anche fino al weekend, perdendo diversi giorni preziosi, durante i quali un piccolo problema si può trasformare in qualcosa di più serio.

Il mio kit di primo intervento per le orchidee si trova nel tavolo contenitore in veranda e contiene:

  • forbici
  • disinfettante (tipo amuchina)
  • un sacchetto di 5 litri circa di mix di inerti
  • un paio di vasetti di plastica di medie dimensioni
  • una cassettina in plastica dove posso sporcare per un rinvaso veloce
  • una bottiglia spray da 500 ml
  • un flacone di antifungino e uno di insetticida

cosa manca e mi dimentico sempre di mettere?

👉tag per i nomi e matita per scrivere

Avere subito a portata di mano forbici, disinfettate, un pochino di substrato ed un erogatore spray, per poter preparare in un attimo la soluzione con fungicida o insetticida, fa una grande differenza per la buona salute delle nostre orchidee.

Insomma, se anche tu ami gironzolare tra le piante, questo articolo sarà il tuo manifesto, non sei pigro o pigra e non stai procrastinando con il lavoro o le faccende domestiche, no, tu sei previdente!

Anche tu hai un rituale del mattino con o senza piante?

Ti potrebbe interessare

lascia un commento

* utilizzando questo form ci autorizzi al trattamento dati, come indicato nella privacy policy