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La magia delle micorrize: il matrimonio perfetto tra orchidee e funghi

da Micaela Petrilli

Quando si parla di orchidee, alla parola fungo, si ha subito un attimo di sconforto, pensando a qualche orchidea che abbiamo perso, eppure non tutti i funghi vengono per nuocere!

Forse non tutti sanno che più del 90% delle piante stabilisce una relazione simbiotica con i funghi del suolo, e le orchidee non fanno eccezione. Questa relazione viene chiamata micorriza (dal greco mykes, fungo, e rhiza, radice) ed è stata studiata e definita per la prima volta nel 1885 da Albert Bernard Frank. Parliamo di una vera e propria collaborazione, tra le piante e i funghi, in cui entrambe le parti traggono vantaggi cruciali per la sopravvivenza.

Ma cosa significa esattamente questa simbiosi?

In pratica, il fungo micorrizico si stabilisce nelle radici della pianta e aiuta l’ospite a nutrirsi, favorendo l’assorbimento di acqua e nutrienti come fosforo, azoto, calcio e potassio. A sua volta, la pianta “ricambia il favore” fornendo zuccheri e vitamine prodotti durante la fotosintesi. Questa interazione è tanto benefica che oltre il 20% del carbonio che la pianta assorbe attraverso la fotosintesi viene utilizzato dal fungo mentre a sua volta, Il fungo nutre la pianta, facilitando l’assorbimento di acqua e nutrienti dal suolo (P, N, K, Ca, Zn, Mn, S, etc); più del 80% del fabbisogno di fosforo della pianta e il 25% di quello di azoto è ottenuto dal fungo.

Nelle orchidee, il legame con i funghi micorrizici è talmente stretto che senza questa simbiosi, le orchidee non riuscirebbero nemmeno a germinare. I semi di orchidea, infatti, sono minuscoli (pesano 0,3- 14 microgrammi) e privi di quelle riserve nutritive (l’endosperma e i cotiledoni) che in altre piante permettono ai semi di germinare da soli. È qui che entra in gioco il fungo, che infetta (in senso buono) le cellule dell’embrione, nutrendolo e permettendo così lo sviluppo della piantina.

Un aiuto essenziale per le orchidee

Ogni orchidea che vediamo ha passato una fase in cui era letteralmente dipendente dai funghi per sopravvivere. Nella fase iniziale della germinazione, questi funghi fungono da “balia” nutrendo l’orchidea fino a che questa non è abbastanza grande da fotosintetizzare in autonomia. Ma anche una volta diventata adulta, l’orchidea non interrompe mai completamente questo rapporto. Si è scoperto infatti che, sebbene le orchidee adulte siano perfettamente in grado di svolgere la fotosintesi, continuano a mantenere attiva questa collaborazione con i funghi, soprattutto per l’assorbimento di minerali dal terreno.

Un aspetto interessante di questa simbiosi è la sua durata. Il ciclo di vita di un’orchidea, dalla germinazione del seme fino alla fioritura e alla produzione di nuovi semi, può richiedere dai 5 ai 15 anni! In tutto questo tempo, la pianta si affida alla sua “alleanza” con i funghi micorrizici per crescere, svilupparsi e riprodursi.

Perché la simbiosi è così importante e come ricrearla anche in casa

Le orchidee micorrizate, oltre a crescere più forti e sane, sviluppano una maggiore resistenza a condizioni inospitali, come la scarsità di acqua o le variazioni di pH. Non solo: le ife del fungo, che si estendono nel substrato, aiutano a creare una sorta di barriera fisica che protegge la pianta da malattie e parassiti. Alcune ricerche suggeriscono che i funghi producono persino sostanze antibiotiche che mantengono la pianta sana!

E questo non avviene solo in natura.

Utilizzando prodotti che inoculano micorrize come quelli prodotti da TNC mycorrhydro TNC Tricorr o Micover WP possiamo far sì che anche le orchidee che coltiviamo in casa beneficino di questa alleanza.

Io utilizzo spesso i prodotti di TNC che contengono famiglie di micorrize che agiscono in simbiosi con le orchidee (trichoderma) e che essendo pensati per la coltivazione idroponica si diluiscono bene in acqua.

Diluisco 1gr./lt nell’acqua delle innaffiature ogni 15 giorni circa.

L’utilizzo di un substrato con pochissimo bark (che sembra essere molto gradito ai parassiti) e le micorrize sono diventati un ottimo sistema di prevenzione contro funghi e parassiti.

In natura, ogni tipo micorrizico è associato ad un ecosistema e ad un ambiente per cui non tutte le micorrize instaurano simbiosi con le orchidee epifite (lo fanno i Trichoderma, Ceratobasidiaceae e Tulasnellaceae) quindi dovremmo controllare al momento dell’acquisto che nell’etichetta sia indicato almeno il trichderma harzianum (non ho ancora trovato prodotti specifici per la simbiosi con le radici delle orchidee epifite).

Fonti

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