Home » Una guida al riposo invernale o stop vegetativo nelle orchidee

Una guida al riposo invernale o stop vegetativo nelle orchidee

Una guida per gestire le tue orchidee in inverno

da Micaela Petrilli
dendrobium nobile hybrid

Ti chiedi mai perché alcune delle tue orchidee, che sembravano crescere a pieno ritmo, improvvisamente smettono di fiorire o produrre nuove foglie, per mesi? È possibile che le tue orchidee siano in riposo invernale o stop vegetativo. In questo post capiremo come interpretare il riposo invernale o stop vegetativo, come riconoscerlo e come gestire le orchidee che si fermano, evitando di commettere un errore molto comune che causa tantissimi danni proprio durante questa fase di riposo.

Il riposo o stop vegetativo è un periodo di pausa, che può, sia caratterizzare alcuni generi di orchidee, facendo parte del loro normale ciclo vitale, (come accade per i Cymbidium) sia essere segnale di una possibile problematica, in quei generi che invece non lo prevedono.

Il riposo vegetativo è una condizione che riguarda molti generi di orchidee, spesso lo associamo esclusivamente alle orchidee che coltiviamo a temperature fredde intorno a 8-10 gradi, ma un “riposo” inteso come “stop vegetativo” si può manifestare anche in orchidee da caldo. È molto utile riconoscere questa fase di dormienza anche nelle orchidee che, in natura, non dovrebbero incontrare periodi freddi, perché ci permette di individuare eventuali criticità e agire di conseguenza.

Quindi il riposo invernale o stop vegetativo è un errore o una necessità?

Le orchidee generalmente vegetano a temperature comprese tra 14°C e 27°C. Mentre rallentano o fermano la loro attività, quando le temperature sono eccessivamente alte o più basse. La fase di stop vegetativo, o riposo, può riguardare, sia quelle specie che tollerano periodi di temperature più fredde, che generi che crescono in ambienti più caldi, come le Phalaenopsis.

Nel caso delle orchidee native di zone con inverni freddi (come Giappone, Australia, Cina, Centro America) il riposo invernale, diventa parte del loro ciclo vitale e quindi necessario a garantire la loro salute e la fioritura primaverile.

Nel caso invece di orchidee da caldo, come le Phalaenopsis, uno stop vegetativo, diventa un importante campanello d’allarme, che ci fa capire che abbiamo commesso un errore e la pianta è entrata in un regime di allerta, sta bloccando la crescita per proteggersi da condizioni non ideali che le stiamo dando.

Ecco i 3 elementi principali da controllare in caso notiamo uno stop vegetativo su un’orchidea da serra calda.

  • Monitoriamo le temperature, sono comprese nel range richiesto da questa pianta?
  • L’intensità luminosa, è sufficiente a garantire la fotosintesi?
  • Ci sono problemi di marciume radicale oppure il substrato è deteriorato e le radici non riescono a lavorare?

Valutiamo questi fattori e cerchiamo di migliorare le condizioni di coltivazione che offriamo.

Orchidee che necessitano di riposo invernale.

Durante il riposo invernale, le orchidee, smettono di crescere: le radici non si sviluppano più, non producono nuove foglie, vegetazioni, né steli floreali, e la pianta appare “ferma”. Per loro questa è una strategia di protezione per risparmiare energia, durante la stagione invernale, che per loro in natura corrisponde alla stagione secca.

Tra le orchidee che seguono questo ciclo stagionale troviamo molte specie del genere Cattleya, sebbene non tutte, poiché alcune provengono da altitudini o regioni diverse e possono avere esigenze climatiche differenti. Tuttavia, in generale, gli ibridi commerciali di Cattleya che troviamo comunemente nei vivai rientrano in questo gruppo che beneficia molto di un leggero riposo invernale.

Oltre alle Cattleya, anche altri generi come Zygopetalum, Oncidium, gli ibridi di Odontoglossum e di Miltonia seguono questo ciclo. Questi ibridi hanno bisogno di sentire l’arrivo dell’autunno e dell’inverno per innescare il processo che li porterà alla fioritura con il ritorno della primavera.

Un altro gruppo di orchidee che necessitano di un riposo invernale, ma più marcato, comprende quelle che provengono da aree con inverni freddi, caratterizzati da temperature minime intorno ai 5°C. Queste orchidee provengono da regioni come il sud della Cina, il nord dell’India il Giappone, l’Australia… dove gli inverni sono molto più freddi. Appartengono a questo gruppo numerose specie dei generi Dendrobium e Cymbidium.

L’errore più comune che si fa durante il riposo invernale o stop vegetativo.

Un errore comune è pensare che si possa indurre una pianta al riposo semplicemente riducendo l’acqua e le concimazioni. In realtà, la riduzione dell’acqua dovrebbe essere una conseguenza del rallentamento naturale della pianta. Il vero punto centrale è capire quando la pianta inizia a rallentare. La pianta avverte l’abbassamento delle temperature e capisce che l’estate è finita. È allora che inizia a rallentare il suo ciclo vitale per risparmiare le sue riserve e prepararsi a superare l’inverno.

Indurre correttamente il riposo significa esporre gradualmente la pianta a temperature più fresche, imitando il naturale cambiamento stagionale. Il riposo, infatti, non è un interruttore che si accende e si spegne dall’oggi al domani, ma un processo che avviene nel corso di settimane. La pianta si adatta gradualmente al calo delle temperature, interrompendo pian piano le sue attività vegetative. Una volta che questo rallentamento è completo, possiamo sospendere le bagnature e le fertilizzazioni.

L’autunno è il momento ideale per abituare gradualmente le orchidee all’abbassarsi delle temperature.

Monitoriamo le temperature minime e man mano che queste scendono lasciamo sempre più tempo tra una bagnatura e l’altra, quando ci avviciniamo ai 14° sospendiamo le concimazioni e lasciamo le piante più asciutte possibile, giunti a 10° bagniamo soltanto se le canne, foglie o pseudobulbi appaiono “rugosi” e disidratati. Le orchidee da serra intermedia potremo rientrarle quando le temperature minime saranno di 12 gradi circa, mentre quelle da serra fredda possono essere lasciate all’esterno fino a che le temperature minime non si avvicinano ai 5°C purché interrompiamo innaffiature e concimazioni appena arriviamo stabilmente ai 10 gradi di minima. Un riposo di circa 6 settimane sarà sufficiente per stimolare la loro fioritura.

Che si tratti di orchidee da serra fredda o di piante che vivono in ambienti più miti, rispettare il loro ciclo naturale è importante per una crescita sana e fioriture rigogliose e durature!

Vuoi leggere un altro articolo approfondito sul riposo? Lo trovi qui!

Oppure se preferisci guardare dei video ti lascio qui sotto una playlist dal mio canale YT.

Ti potrebbe interessare

lascia un commento

* utilizzando questo form ci autorizzi al trattamento dati, come indicato nella privacy policy